Le frodi alimentari sono delle attività illecite atte a trarre vantaggi economici, traendo in inganno aziende e consumatori inconsapevoli, che acquistano materie prime e prodotti alimentari finiti convinti che abbiano proprietà e caratteristiche che in realtà non sono presenti.
Globalizzazione, crisi economiche, pandemia, cambi climatici, scarsità e costi delle materie prime, apertura degli scambi liberi commerciali con paesi di differenti legislazioni, sono fattori che han contribuito all’aumento di questo fenomeno.
Infatti il rischio di frode alimentare è in aumento, e può essere causa non solo di danni dal punto di vista economico, ma anche per quello di sicurezza alimentare e salute dei consumatori.
Sono varie le notizie che interessano l’ambito della frode alimentare, passando dai fenomeni di Italian Sounding, quando ad essere sfruttato è il nome di un prodotto, nei mercati internazionali, un esempio è il famosissimo ‘Parmisan’, ai fenomeni interni che vedono coinvolte le mafie nella sostituzione di materie prime di scarse qualità.
Di conseguenza, vi è una maggiore necessità di una gestione efficace delle frodi alimentari che aiuti a ridurre le attività fraudolente contro alimenti e prodotti confezionati lungo tutta la catena di fornitura.
Standard di Certificazione IFS: il primo nato per la lotta alle frodi alimentari
A livello internazionale, lo standard di certificazione IFS è stato il primo a introdurre requisiti e strumenti per la gestione delle frodi alimentari. Lo standard IFS, International Featured Standard, è uno standard di requisiti nato per la qualifica dei produttori di alimento per la grande distribuzione franco tedesca.
In principio era adottato solamente per i produttori a marchio privato, o private label, delle catene di grande distribuzione di questi paesi, ad oggi è uno degli standard alimentari più richiesti per diventare un fornitore della GDO, e viene richiesto come prerequisito ai produttori di alimenti, di materiali per il confezionamento, prodotti per la cura della casa e della persona, ed alle aziende che offrono servizi di logistica ed intermediazione, ingrosso, ed agenzie di brokeraggio.
La gestione delle frodi alimentari (frodi alimentari) comprende l’analisi del rischio delle materie prime, test analitici, misure di mitigazione per prevenire e gestire la legalità del prodotto. Protegge l’affidabilità del tuo marchio e, soprattutto, la salute e la fiducia dei tuoi clienti. Queste azioni sono definite volontarie, ma in realtà la valutazione del rischio è ormai un requisito obbligatorio.
Per approfondire i requisiti dello standard di certificazione IFS ti segnaliamo l’utile guida che puoi visionare recandoti a questo indirizzo: www.sistemieconsulenze.it/certificazione-ifs/
L’importanza della gestione delle frodi alimentari
Contraffazione e adulterazione di prodotti alimentari con additivi non dichiarati, sostituzione di materie prime scadenti, diluizione con altre materie prime, pratiche commerciali scorrette fanno parte delle conseguenze della globalizzazione del mercato.
Per essere chiari, lo sfruttamento della filiera è spesso un tentativo di frodare il mercato vendendo prodotti di bassa qualità, per ottenere vantaggi economici. Ogni mercato ha requisiti normativi specifici ed economie specifiche.
Mentre migliorano l’analisi dei rischi e la gestione delle frodi alimentari, stanno migliorando le tecniche per la contraffazione e i prodotti artificialmente complessi (uso di antibiotici, conservanti, coloranti, ingredienti non dichiarati, ingredienti sostitutivi, etichettatura fraudolenta).
Il portale fornito dai legislatori europei a tutti gli operatori del settore permette di individuare i soggetti a rischio di frode gestiti nelle procedure di frode alimentare.
La FDA (Food & Drug Administration) e la GFSI (Global Food Safety Initiative), il primo ente governativo americano per la sicurezza degli alimenti e dei medicinali, il secondo organizzazione che opera per armonizzare a livello internazionale le regole e normative sulla sicurezza alimentare, a tutela dei mercati e della salute dei consumatori, avvertono dell’aumento del rischio di frode alimentare.
E contribuiscono sviluppando requisiti normativi nuovi e continuamente aggiornati relativi alla vulnerabilità delle materie prime e dei prodotti finiti. Contaminazione involontaria da virus, agenti microbici, ecc. Non sono considerati frodi alimentari perché non intenzionali.
Mentre nel primo caso i requisiti sono obbligatori, nel secondo si parla di requisiti volontari, richiesti dagli standard e norme di certificazione alimentare.
I requisiti da considerare per la gestione delle frodi alimentari sono quelli previsti dagli standard GFSI attraverso le certificazioni volontarie BRC, British Retail Consortium, IFS International Featured Standard, e FSSC 22000, Food Safety Management Systems 22000.
In Italia i requisiti da rispettare per la gestione delle frodi sono riportati nel Codice Penale, e suddivisi in frodi sanitarie, e frodi commerciali. La verifica del corretto comportamento delle organizzazioni, in questo ambito è a capo di ICQR Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari.
Ma anche se sono previste attività di controllo e sanzionatorie, non vi sono linee guida dichiarate sulle modalità di gestione di questa grave piaga, così come vi sono per gli standard GFSI, che vedremo nel proseguo dell’articolo.
Gestione delle frodi alimentari: le azioni da intraprendere
Le su riportare norme e standard di certificazione volontaria definiscono requisiti di gestione e prevenzione, specifica come la valutazione dei rischi delle materie prime, dei prodotti finiti, dei processi e il monitoraggio continuo della qualità, della legalità e della sicurezza alimentare.
La gestione delle frodi alimentari si basa su 6 passaggi fondamentali per ridurne il rischio:
- Valutare la vulnerabilità della merce o del gruppo merceologico. Le aziende di produzione alimentare devono identificare l’origine degli ingredienti (verificare se sono fornitori o regioni geografiche ad alto rischio) se hanno una storia di adulterazione. Devono eseguire determinati test per verificare eventuali contraffazioni;
- Definizione di un piano di mitigazione per prevenire e mitigare il rischio di frode alimentare. È necessario sviluppare un piano di gestione delle frodi alimentari che includa monitoraggi specifici a seconda della materia prime e del prodotto finito, che può comprendere test organolettici, analitici, ed altri;
- Formazione delle risorse umane. Per prevenire e combattere efficacemente il rischio di frode alimentare, le imprese devono formare un team composto da operatori interni professionali e capaci;
- Verificare l’efficacia delle misure adottate con una frequenza adeguata per raccogliere dati ed evidenze;
- Aggiornamento continuo delle fonti. Avere in atto attività di verifica delle fonti per monitorare frequentemente i dati delle attività di frode a livello internazionale per le materie prime ed i prodotti finiti interessati;
- Rivedere il piano per la food fraud. È importante aggiornare il piano di gestione delle frodi alimentari. Se ci sono ingressi di nuove materie prime, è necessario aggiornare immediatamente il piano di valutazione, gestione e mitigazione.
Criteri di valutazione standard GFSI
GFSI ha incorporato nei suoi standard di certificazione alimentare volontaria le misure di prevenzione delle frodi alimentari. Nei suoi requisiti, definisce che non esista un approccio valido per tutti per valutare questo rischio, né prescrive alcun metodo. Ogni azienda deve valutare e decidere un metodo di valutazione della vulnerabilità basato sul proprio piano di mitigazione alimentare.
I criteri di valutazione del rischio devono includere:
- Fattori economici;
- Affidabilità del fornitore;
- Facilità di successo dell’attività fraudolenta;
- Episodi di frode storici;
- Tipologia di catena di approvvigionamento;
- Possibilità di riconoscimento dell’attività fraudolenta.
Le organizzazioni devono dimostrare capacità di gestione delle frodi alimentari. La criminalità in questo senso ha grandi implicazioni, sia a livello nazionale che internazionale. Ciò può portare a pesanti multe, sequestri, richiami di prodotti, chiusure di stabilimenti, perdita di immagine e risoluzione del contratto.