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La storia del reggiseno

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di Redazione

21/01/2023

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Esistono oggetti che fanno parte della nostra quotidianità e dei quali, parliamoci chiaro, difficilmente riusciremmo a fare a meno. Questo è il caso, per esempio, del reggiseno per le donne. Si tratta di un alleato importantissimo del look sia nei momenti più informali sia quando, invece, è richiesto un certo livello di eleganza. C’è chi lo acquista focalizzandosi unicamente sulla misura e chi, invece, passando in rassegna diverse proposte, prende in considerazione anche il prezzo - in questo caso, si può cercare un outlet intimo online di riferimento e acquistare lì  - il colore e altre caratteristiche tecniche. Quando ci si dedica alla scelta del reggiseno, non sempre ci si pone domande in merito alla storia di questo capo di biancheria intima. Scopriamo, nelle prossime righe, quando è nato e chi lo ha inventato.

Quando è nato il reggiseno?

Il reggiseno è un capo di biancheria intima che ha una storia relativamente giovane. La sua invenzione, infatti, risale al 1889. Dove è nato? In una città che, ancora oggi, è un riferimento mondiale dal punto di vista del fashion: sì, stiamo parlando di Parigi. Per l’invenzione del reggiseno dobbiamo ringraziare la bustaia Herminie Cadolle, nata nel 1845 e venuta a mancare nel 1926. La prima versione del reggiseno da lei elaborata era ovviamente molto diversa da quella con cui abbiamo a che fare adesso: consisteva, infatti, in due triangoli rosa legati con nastri che potevano essere allacciati dietro la schiena. Per amor di precisione, è il caso di ricordare che, quando si parla dell’invenzione del reggiseno, il contributo della Cadolle può essere definito come il primo dell’età contemporanea. Facendo un lungo salto indietro nel tempo, per la precisione nel periodo dell’antica Roma, è possibile scoprire che le donne avevano l’abitudine di tenere fermo il décolleté con un’ampia fascia, a sua volta fissata con una cintura che veniva indossata sopra la tunica. L’abitudine sopra citata è rimasta nella routine delle donne per tanto, più o meno fino al XIV secolo.

Come veniva coperto il seno nell’antica Roma?

Soffermarsi sulle soluzioni che venivano utilizzate per coprire il seno nell’antica Roma è molto interessante. Ricordiamo innanzitutto il fatto che, in quel periodo della storia, per le donne era considerato sconveniente andare in giro con il seno non coperto sotto i vestiti. Per evitare questa situazione, si ricorreva a due soluzioni. La prima era il mammillare, una fascia che schiacciava la zona mammaria. La seconda, ispirata alla moda greca e ritratta in opere immortali come i mosaici di Piazza Armerina, era lo strophium. In questo caso, si aveva a che fare con un capo che non schiacciava il seno.

Il reggiseno dall’inizio del XX secolo ad oggi

Torniamo con il focus su anni più vicini a quelli attuali ricordando che, inizialmente, l’invenzione della Cadolle non riscosse un grande successo. Pochi anni dopo la sua innovazione, arrivò il primo brevetto, relativo in particolare a un reggiseno in grado di separare le mammelle senza appiattirle. Era il 1914 e per l’invenzione in questione, a dir poco rivoluzionaria, le donne devono ringraziare Mary Phelps Jacob. La definizione “rivoluzionario” ha la sua ragione d’essere se si pensa che, ai tempi, quando si parlava di indumenti intimi femminili per la parte alta del corpo si inquadrava soprattutto il corsetto, non certo comodo da indossare e potenzialmente in grado, se troppo stretto, di causare danni seri al fisico. Attorno agli anni ‘50 del secolo breve, il reggiseno era già un indumento intimo a dir poco popolare. Ai tempi, veniva disegnato con lo scopo di esaltare le forme morbide delle donne giovani di allora - le pin up - anche attraverso cuscinetti ad hoc in grado di aumentare ulteriormente, ovviamente senza il ricorso alla chirurgia, le dimensioni del décolleté. Il resto è storia molto vicina a noi: tra reggiseni sportivi e capi di biancheria intima a vista che spopolano sui social, le tendenze da tenere d’occhio sono ogni anno tantissime.
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